La missione comune delle Adoratrici del Sangue di Cristo nella Chiesa consiste nel collaborare con Cristo all'opera redentiva testimoniando l'amore di Dio e donandolo agli altri, soprattutto ai poveri, agli oppressi, agli emarginati, agli esclusi. Per mezzo dei ministeri di evangelizzazione e promozione umana, della preghiera e della partecipazione alla croce di Cristo, collaboriamo giorno dopo giorno all'edificazione del Corpo di Cristo, così che tutta la creazione avanzi verso "quel bell'ordine di cose che il gran figlio di Dio è venuto a stabilire col suo Sangue" (Lettera di santa Maria De Mattias, n.16).
Il Mistero Pasquale di Gesù Cristo è il luogo dove ogni Adoratrice del Sangue di Cristo alimenta e matura la propria missione, vissuta in primis nella comunità apostolica cui è destinata dall’obbedienza e rivolta a ogni fascia di età, di ogni ceto sociale, di ogni bisogno, lingua, popolo e nazione per essere “testimone” dell’amore universale e personale dell’unico sacrificio pasquale del Signore Crocifisso-Risorto: Lo stile della missione è radicato in quello di Gesù e in quello della sua Madre Santissima, Vergine Addolorata, “Donna della Nuova Alleanza”.
Il motto di santa Maria De Mattias era: “Ogni persona vale tutto il sangue di Gesù Cristo”, orienta la visione e la missione delle Adoratrici del Sangue di Cristo anche oggi.
Serviamo nella gioia e nella semplicità, fiduciose che lo Spirito ci santifica mentre offriamo agli altri il nostro ministero, identificandoci sempre più al Cristo crocifisso e risorto.
Il carisma delle Adoratrici del Sangue di Cristo è quello che lo Spirito ha consegnato a santa Maria De Mattias: contemplare la Carità di Dio, espressa in maniera somma nello spargimento del Sangue di Gesù Cristo, e comunicarla a ogni persona.
Come Maria De Mattias, “siamo consacrate all’amore adorante e redentivo di Gesù Cristo, il quale versò il suo Sangue per liberarci dal peccato e riconciliarci nell’amore. Lo spirito della Congregazione sarà così tutto amore e carità, ‘carità verso Dio e verso il nostro caro prossimo’ ”
(Costituzione ASC, Codice di vita 2).