Tra le tante cose belle che il Sinodo della Chiesa ci sta insegnando c’è anche la “comunicazione spirituale”. Si tratta di un semplice metodo di dialogo che facilita la nostra disponibilità all’ascolto dell’altro e dell’Altro per giungere, nella condivisione, a delle conclusioni comuni.
Lo abbiamo usato come corpo assembleare fin dal primo giorno di lavoro effettivo e oggi lo abbiamo ripreso per affrontare il tema delle “chiamte forti”. “Le chiamate forti” sono, di fatto, le risposte che tutte le ASC della Congregazione hanno dato alle domande consegnate dalla commissione preparatoria alle comunità. Esse sono entrate a fare parte del Documento di lavoro che tutti i membri AG hanno fra le mani da qualche tempo e che oggi abbiamo studiato.
In un primo momento ciascuna di noi ha avuto il tempo necessario per riflettere personalmente, chiedendo a Dio il dono del suo Spirito Santo di sapienza e di vita. Successivamente ci siano incontrate ai tavoli di lavoro per ascoltarci con attenzione e per ascoltare quanto Dio vuole suggerirci oltre il nostro fiume di parole. La condivisione dei gruppi in sala ed ulteriori interventi delle consorelle, ci permettono di capire che stiamo vivendo un tempo opportuno di Grazia in cui non siamo lasciate sole da colui che guida i tempi e la storia.
Vogliamo rimanere aperte, liberare il cuore dalle paure e dagli inquinamenti per metterlo, docile e puro, nelle mani di Dio.
Sr Patrizia Pasquini, ASC