Care Sorelle,
scriviamo questa lettera, mentre inizia la Novena per la celebrazione della Natività di Gesù.
Come Adoratrici del Sangue di Cristo riscopriamo in questo tempo il grande dono di Dio che si è fatto uno con noi nella carne e nel sangue. Il Cristo che viene per essere con noi in tutte le cose, eccetto che nel peccato. Il Cristo del Vangelo che ci chiama a fare tesoro del dono della nostra creaturalità e della nostra dignità, a dare una testimonianza di vita credibile e ricolma di speranza. Questo tempo ci ricorda che Dio si manifesta nelle cose semplici della vita. Non andiamo ad adorare soltanto Gesù nella mangiatoia, ma anche le nostre Sorelle, i collaboratori, gli Associati, le Sojourner, le consacrate laiche. Adoriamo Cristo in coloro che incontriamo ogni giorno lungo la strada, in coloro che cercano una casa sicura, un luogo lontano dalla guerra, nei bambini, negli anziani, nelle nostre azioni a favore della nostra "casa comune" e attraverso la preghiera per la pace, per la riconciliazione e per il nostro mondo sofferente.
Papa Francesco, nella prima domenica di Avvento, ha proposto un cammino attraverso l'Avvento che conduce al Natale. “Incontrare Gesù che viene in ogni fratello e sorella che ha bisogno di noi e condividere con loro ciò che possiamo: ascolto, tempo, aiuto concreto. Carissimi, ci fa bene oggi chiederci come preparare un cuore accogliente per il Signore” (Angelus, 3 dicembre 2023).
Avvicinandoci al santo Natale, forse potremmo ascoltare profondamente, in particolare i cuori che non riusciamo a sentire facilmente; dedicare del tempo a conoscere meglio noi stesse e a capire l'"altro" con un cuore che desidera la comunione; essere una presenza credibile e autentica, seminando speranza in un mondo così frammentato e fragile.
Maria e Giuseppe sono per noi modelli di riferimento, hanno seguito la voce di Dio nei loro cuori e nei loro sogni. Sono entrati in una modalità nuova di essere genitori per il Messia, che è venuto come un bimbo piccolo. Consapevoli di se stessi davanti a Dio hanno accolto il mondo, fragile e frammentato, per entrare in comunione con esso. Hanno vissuto nella verità aderendo alle iniziative di Dio e seminando speranza.
Così, mentre cantiamo i nostri canti preferiti di Natale, cerchiamo di essere persone che accolgono. Che il Dio-con-noi, l'Emmanuele, possa trovare un canto nei nostri cuori. Un canto che dica la pace, l'accoglienza, la speranza e la guarigione. Dio è veramente con noi e dentro di noi e questa è la Buona Novella del Natale.
Quale è la vostra canzone di Natale?
C'è una persona o un gruppo con il quale avete bisogno di sintonizzare il vostro cuore per ascoltare più profondamente e cercare la comunione?
In che modo potreste scegliere concretamente di "seminare SPERANZA"?
Uniamo i nostri cuori in segno di gratitudine verso Dio per la vita che siamo nella comunione,
Superiora Generale
16 dicembre 2023