Ai bambini piace scoprire cosa c’è dentro l’uovo di Pasqua e lo vorrebbero aprire prima del tempo. Per loro è importante la sorpresa che vi si trova dentro: un giocattolo divertente, un gioiello, un oggetto da costruire…
La vera “sorpresa” è ciò che ci dona la Pasqua di Gesù: il mistero nascosto da secoli che si rivela pienamente nella morte e resurrezione del Signore. Purtroppo, come i bambini che, dopo aver rotto l’uovo di cioccolato restano delusi perché non vi trovano ciò che si aspettavano, anche noi ci sentiamo insoddisfatti perché la nostra vita non cambia, perché l’ordinario quotidiano non ci offre niente di nuovo e tutto continua ad essere come sempre.
Eppure la sorpresa della Pasqua di Cristo sta dentro di noi, nascosta, ma presente. Il memoriale che celebriamo nell’Eucaristia ci riporta a quel giorno in cui la vita ha vinto la morte, la luce ha cacciato le tenebre, la speranza ha superato la delusione. Come i discepoli possiamo anche noi affrontare la fatica di guardare dentro la tomba vuota e lasciarci interrogare dai piccoli segni che ci dicono che la nostra gioia è importante e che non dobbiamo mai permettere che qualcuno ce la strappi.
La giovane Hetty Hillesum, uccisa ad Aushwitz, sapeva gioire del cielo riflesso dentro una pozzanghera del campo di prigionia, dei fiori colorati oltre il filo spinato, del gesto più gentile di un carceriere. Nel mondo e intorno a noi c’è tanto dolore, ma il Signore Crocifisso e Risorto ci ha detto che questo non è tutto: lasciamo che Lui faccia di noi la pozzanghera che riflette il cielo, il fiore colorato oltre il muro, il sorriso di pace che allarga il cuore. Saremo noi, uniti a Cristo, la vera sorpresa per chi ci circonda.