Buona Pasqua! Il Signore è risorto! Gesù, il vivente è con noi sempre! Egli è dentro di noi, come amore eterno, tenero, forte… come speranza viva, certa. Gesù è la nostra pasqua: la motivazione profonda del nostro vivere, del nostro agire, del nostro scegliere… del nostro morire, del nostro ripartire ogni giorno in novità.
Celebriamo oggi, con consapevolezza nuova, in questi tempi così bui e così tristi, la certezza della vittoria di Cristo sulla morte. La nostra vocazione: siamo chiamati alla Risurrezione, a vivere eternamente in Dio! La morte è stata sconfitta dalla vittoria di Cristo e questo, non solo ci riempie di gioia, di luce, di speranza, ma ci consegna anche una certezza: ogni evento che viviamo, ogni momento della nostra vita, ha un significato profondo perché inserito misticamente nella Pasqua di Cristo.
Allora oggi, celebriamo la vita nuova, la vita dei risorti: Gesù, il Viventi ci trascina con sè nel dinamismo della vita dei risorti. È la festa del seme che si apre per portare frutto, la festa della gemma turgida che si apre al calore del sole primaverile, ma è la festa dei sepolcri vuoti, perché ogni macigno viene portato via dalla forza dell’amore che vince e che trionfa.
Nel brano del Vangelo che ci viene donato in questa domenica ascolteremo l’incontro di Maria Maddalena, Pietro e Giovanni con il Signore Risorto: un sepolcro vuoto. Videro e Credettero.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Maria, corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due (…). Videro e credettero.
Questa pagina ci descrive il dinamismo dell’amore: l’amore muove e rinnova tutte le cose. Ci narra della corsa di Maria, di Pietro, di Giovanni, all’alba del nuovo giorno… spole lucenti di splendore, di meraviglia, di stupore.
Maria, per prima esce di casa quando è ancora notte, è buio nel cielo, ma è anche buio nel suo cuore. Non ha niente tra le mani, solo il suo amore che si ribella alla morte dell’Amore e un canto, un cantico: «Mi alzerò…farò il giro delle strade: “avete visto l’amore dell’anima mia?”».
Anche Pietro e Giovanni sono schiacciati da un masso: il dolore per la morte del Maestro, ma rimangono insieme, continuano a credere nella fraternità voluta e amata dal Maestro.
Vedono e credono. «Non è qui». Che bella questa espressione! Lui è vivo, il Vivente non qui, ma è altrove. È ovunque: è nel cuore di ogni persona, nella vita spesso piagata di ogni fratello o di ogni sorella, è nelle vicende del tuo quotidiano. … Egli ci precede in Galilea, là nella nostra quotidianità che, spesso ci appare anche molto limitata.
E coloro che, come lui, vogliono cieli nuovi e nuova terra, sanno che chi vive come Lui, facendosi dono, già sperimentano la vita eterna, già vedono la bellezza della risurrezione, ogni giorno nel mondo. Oggi è la festa della vita nuova, la festa dei risorti e la Risurrezione è quell’esperienza di compimento che siamo chiamati tutti a sperimentare. E’ questa vocazione alla vita nuova. Lasciamo che lo Spirito affini la nostra sensibilità e ci renda capaci di cercare «le cose di lassù» per «trovare Dio presente in tutte le cose». Pasqua è adesso, è qui.
Corriamo verso il Risorto! Corriamo in fretta verso la Speranza che non delude. Allora sarà pasqua. Lo sia per me. Lo sia per te. Tanti auguri.