Capita spesso che l’uomo si perda per vie oscure e sconosciute, si abbandoni alla tristezza, vada incontro al narcisismo, all’egoismo, al sentimento denigratorio del compiangersi che lo pone di fronte all’annichilimento, privandolo di interrogativi e dimenticando che in questo suo vagare, vano e doloroso, non riesce a riconoscere la luce della salvezza, il Cristo che è accanto a lui. Ma il cuore di Gesù è grande e misericordioso. E proprio nel giorno in cui si è festeggiata la Divina Misericordia, il Signore ha sorpreso queste anime perse allo stesso modo in cui si presentò da mendicante alla casa di Santa Faustina. Capita spesso che l’uomo si perda per vie oscure e sconosciute, si abbandoni alla tristezza, vada incontro al narcisismo, all’egoismo, al sentimento denigratorio del compiangersi che lo pone di fronte all’annichilimento, privandolo di interrogativi e dimenticando che in questo suo vagare, vano e doloroso, non riesce a riconoscere la luce della salvezza, il Cristo che è accanto a lui. Ma il cuore di Gesù è grande e misericordioso. E proprio nel giorno in cui si è festeggiata la Divina Misericordia, il Signore ha sorpreso queste anime perse allo stesso modo in cui si presentò da mendicante alla casa di Santa Faustina. Ebbene in questo giorno, che agli occhi del mondo potrebbe apparire ordinario e banale, una ragazza sale su un autobus e le viene rubato il cellulare. Potrebbe trattarsi del solito scippo se non fosse per il fatto che la stessa ragazza, avvertita da un uomo che ha assistito al furto, reagisce, istintivamente uscendo dall’autobus e rincorrendo il ladro. Dopo tanto affanno riesce a raggiungerlo e, inaspettatamente, il malvivente le restituisce il suo telefonino senza obiezioni o resistenza. Quasi incredula e ancora sorpresa nella paura, ciò che l’aspetta, invece, è ben altro. Nella strada del ritorno, felice di aver recuperato il suo bene, si accorge che l’autobus non era ripartito, ma la stava attendendo. Rimane felicemente basita, ma lo stupore cresce ancor di più nel momento in cui risale sul mezzo e viene accolta con calore e solidarietà da dei perfetti estranei, ovvero i passeggeri, che condividono la sua gioia per essere riuscita nell’impresa. A quel punto ringrazia tutti, soprattutto l’uomo che l’aveva avvisata, e si pone in riflessione. In un mondo dove ognuno è preso esclusivamente da se stesso, è diventato cieco al punto tale da non riconoscere l’Altro, il prossimo, colui che ci mette in relazione con noi stessi , facendoci sentire vivi e rinnovati nella medesima vita, il Signore è presente sempre. È presente nei sorrisi di quei passeggeri, nella loro solidarietà, nella loro sincera attesa, trepidazione. È presente in quell’uomo sconosciuto che, in modo disinteressato, ha avvertito la ragazza del furto, rivelandosi essere un angelo. È presente negli sguardi miserabili di coloro che, come quel ladro, hanno desiderio di remissione e di fare ammenda. Il Signore è presente nei passi di quella ragazza che non è caduta nella sua corsa e che non si è accanita contro un uomo bisognoso e incapace di reagire alla vita.Il Signore traccia la via di ognuno di noi, illumina la notte più buia e si rivela nei piccoli gesti, nella semplicità di essere umani, nell’accoglienza dell’Altro, nel saper perdonare, dimenticare. Il Cristo si è manifestato sulla Croce, chiedendo al mondo di imparare a umiliarsi e a essere umili. Il Suo è stato, è e sarà l’esempio massimo e straordinario di come è la vita che attraversa l’uomo e non il contrario, di come nel volgere lo sguardo verso il basso si può scoprire il cielo intero dentro di noi. Gesù percorre l’umanità e la sua storia da secoli e molte volte è stato ignorato, disprezzato, volontariamente nascosto. Ma Lui esiste da sempre e mette alla prova la nostra fede, chiedendoci solo una cosa, la più semplice in assoluto: ci chiede di amarlo.Dunque nel giorno in cui festeggiamo la Divina Misericordia impariamo ad amare Gesù, ringraziandolo in modo autentico del dono del Suo Santo Cuore.
Rosanna Evangelista