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Giovedì, 06 Ottobre 2022 09:45

Incontro di Spiritualità ASC

“La grazia di Dio ci incontra li dove siamo,“La grazia di Dio ci incontra li dove siamo,ma non ci lascia mai dove ci ha trovato”
Anne Lamatt


Con questa frase che ha segnato la mia vita in questi giorni, inizio la mia condivisione e la mia esperienza durante i giorni del Seminario di formazione olistica dal 9 al 24 luglio a Nemi.Con questa frase che ha segnato la mia vita in questi giorni, inizio la mia condivisione e la mia esperienza durante i giorni del Seminario di formazione olistica dal 9 al 24 luglio a Nemi.Il tema proposto: “Il lievito nella pasta”. (Mt. 13,33) ci è stato introdotto dalla Biblista Rosanna Virgili; ella ci ha invitato a guardare e contemplare al lievito e alla pasta, dal punto di vista del tempo di cui l’impasto ha bisogno per lievitare; per trasformarsi l’impasto deve riposare e rimanere al buio. Questi due fattori: riposare e rimanere al buio mi hanno fatto riflettere sul bisogno che abbiamo come persone di prenderci del tempo per riposare alla presenza di Dio, per ricaricarci spiritualmente. Questo è quello che abbiamo fatto in questi giorni di Seminario.Avere un momento di buio è necessario. La pasta passa attraverso questa dinamica di “solitudine”. Nella vita, nel cammino, passiamo attraverso questa oscurità per poter far fermentare nella nostra vita i doni di Dio che ci sono stati dati. Scendere nel profondo di noi stessi ci fa crescere, ci fa essere il nuovo pane, il nuovo Cristo per il mio fratello e la mia sorella. “La pasta lievitata è una resa d’amore”.  Ho il coraggio di perdere me stessa in questa pasta? Di diventare un nuovo lievito? Le sue domande sono state per me come smuovere e dissodare la terra, che è il nostro cuore per accogliere il nuovo seme .... una nuova semina. Con il cuore caldo, e l’aiuto di don Ezio Risatti, sacerdote salesiano, (Edi.S.I.) siamo stati portati a lavorare su noi stesse; egli ci ha introdotto all’approfondimento, alla presa di coscienza dei nostri sentimenti, delle nostre ferite, al lavoro sulle nostre relazioni interpersonali in comunità. L’importanza di scoprire i nostri doni e di riconoscere i doni che Dio ci ha dato in una realtà unica. Lavorare sulla paura, sull’ansia e sulle emozioni. Essere consapevoli delle nostre emozioni è una sfida quotidiana: cosa provo quando gestisco le mie emozioni? Perché provo paura, rabbia ....? La terra continua a essere rimossa e in questa terra si aggiunge  l’elemento comunitario, sfida e dono.Essere in comunità significa incontrare l’altro, tessere relazioni. L’altro e io siamo un incontro da scoprire. L’incontro è sempre nuovo e ci fa sentire sempre in apprendimento. L’immagine di san Tommaso utilizzata dalla Dott.ssa Lidia Curcio, che mette il dito sulle ferite di Gesù, ci parla di un incontro. Qualcuno che si lascia toccare nella ferita. Quali sono le mie ferite? Ho il coraggio di lasciarmi toccare? È importante lavorare sulle nostre ferite e anche capire quelle dell’altro. È la dinamica dell’accoglienza, dell’ascolto e della riconciliazione. In questo modo, ogni incontro genererà nuova vita nelle nostre comunità.È importante trovare il lievito che fa crescere la nostra vita e comprendere la volontà di Dio. E chiediamoci sempre: qual è la mia missione e la mia vocazione? Padre Prem, gesuita, ci ha aiutato in questo tema del discernimento, ad ascoltare la volontà di Dio nella nostra vita. Il discernimento è un dono, è il progetto di Dio per noi. La persona ascolta, guarda con attenzione ed entra nella dinamica con Dio attraverso la preghiera. La capacità di discernimento consiste nell’accogliere la parola di Dio, nel saper ascoltare i segni dei tempi. Come possiamo ascoltare questi segni a partire dalla nostra spiritualità del sangue?
Questa e altre domande ci hanno portato a meditare ulteriormente sul discernimento personale e comunitario e sulle sue dimensioni: fisica, intellettuale e spirituale. Ci ha fatto riflettere sui momenti difficili, di “buio”, di dolore del nostro cammino. Ricordo ancora una volta alle persone che devono attraversare questo momento buio, che per noi è trovare la volontà di Dio. È mettersi alla sua presenza e dire: Eccomi Signore, io vengo per fare la tua volontà!Questa e altre domande ci hanno portato a meditare ulteriormente sul discernimento personale e comunitario e sulle sue dimensioni: fisica, intellettuale e spirituale. Ci ha fatto riflettere sui momenti difficili, di “buio”, di dolore del nostro cammino. Ricordo ancora una volta alle persone che devono attraversare questo momento buio, che per noi è trovare la volontà di Dio. È mettersi alla sua presenza e dire: Eccomi Signore, io vengo per fare la tua volontà!Eccomi è la risposta che abbiamo dato nel rito di consacrazione nella Congregazione ASC. Con l’aiuto di Suor Maria Hughes, ASC, la riflessione sui voti ci ha portato a guardare alla nostra storia personale di ASC, a come stiamo vivendo la particolarità dei voti, dato che la nostra vita è carisma e missione. Cresciamo secondo il nostro carisma. Ognuna, ogni volto ha una chiamata e ogni chiamata viene da Dio. La risposta alla chiamata ci trasforma. Come congregazione multiculturale, siamo sfidati a lavorare e ad accogliere le meraviglie della nostra diversità personale e culturale come dono di Dio per noi.La diversità che si è rivelata nei volti di ogni sorella durante questi giorni di seminario conferma il sogno di Dio manifestato in Santa Maria De Mattias che, attraverso il suo sì, ci ha aperto la strada per vivere la bella esperienza della Spiritualità del Sangue di Cristo. Sangue che ci unisce in un unico corpo, un’unica anima, un unico cuore. Questo mi ha portato a riflettere: come ognuno di noi è stato attratto da questo carisma? Sto facendo conoscere e amare questo Sangue prezioso di Gesù?  La visita ai luoghi sacri della nostra Congregazione ha suscitato in me diverse altre domande e riflessioni. Essere a Vallecorsa e Acuto per la prima volta è un’esperienza unica. Non è solo una visita, ma una riflessione, una contemplazione della manifestazione di Dio nella persona di Maria De Mattias e che si è diffusa in varie culture. L’inno al Sangue di Cristo che cantiamo o preghiamo ci aiuta a ricordare la grande meraviglia di Dio che si manifesta in tutte le razze, lingue e nazioni. Ricordando la frase di Suor Maria “quando ci consacriamo il giorno dei voti, ci consacriamo per il futuro”. Ci consacriamo per coloro che verranno dopo di noi. Credo che sia stato così per Maria De Mattias, la sua consacrazione a Dio ha consacrato anche noi.   Credo che tutti noi lasciamo questo incontro con la sensazione di essere in cammino con il cuore pieno di desiderio di allargare i nostri orizzonti, di conoscere meglio la cultura dell’altro, di imparare la lingua per poter comunicare meglio. Se vogliamo crescere nell’unità e vivere la diversità, dobbiamo sapere amare e rispettare ogni cultura. È questa diversità che rende bello essere un ASC.Concludo la mia condivisione ringraziando Dio per questi giorni trascorsi insieme alle mie sorelle condividendo la vita, la missione e ogni momento. Ringrazio il CIS e il Consiglio Generale nella persona di Sr. Nadia Coppa, per averci offerto questo tempo di kairos. La grazia di Dio ci ha incontrato lì, nella realtà di ciascuna, ma non ci ha lasciato nello stesso posto. I nostri cuori si infiammano di speranza e si rinnovano nel Suo amore.


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Sr Francisca de Carbalho, ASC

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