ANTIFONA D’INGRESSO
Ti salutiamo, Vergine Maria:
ti veneriamo “Madre dei dolori”,
ti acclamiamo “Donna della nuova alleanza”
sancita nel sangue prezioso del tuo Figlio.
Dove si celebra la solennità si dice il Gloria.
COLLETTA
Padre santo,
che hai voluto associare la Vergine Addolorata,
Donna della nuova alleanza,
al sacrificio del tuo Figlio,
per i meriti del sangue prezioso di Cristo
fa’ che la Chiesa, nata dal suo costato trafitto,
celebri con lo stesso amore di Maria
il grande mistero della redenzione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA
La madre era ammirevole e sopportava tutto per le speranze poste nel Signore.
Dal secondo libro dei Maccabèi
7, 1. 20-29
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme
alla loro madre, erano costretti dal re, a forza di flagelli e
nerbàte, a cibarsi di carni suine proibite.
La madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa
memoria, perché vedendo morire sette figli in un sol giorno,
sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel
Signore. Esortava ciascuno di essi nella lingua paterna,
piena di nobili sentimenti e, temprando la tenerezza
femminile con un coraggio virile, diceva loro: «Non so come
siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e
la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di
voi. Senza dubbio il creatore del mondo, che ha plasmato
all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti,
per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la
vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi».
Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quella
voce fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora
vivo e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che
l’avrebbe fatto ricco e molto felice se avesse abbandonato gli usi paterni, e che l’avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe
affidato cariche. Ma poiché il giovinetto non badava affatto a
queste parole, il re, chiamata la madre, la esortava a farsi
consigliera di salvezza per il ragazzo.
Dopo che il re la ebbe esortata a lungo, essa accettò di
persuadere il figlio; chinatasi verso di lui, beffandosi del
crudele tiranno, disse nella lingua paterna: «Figlio, abbi
pietà di me che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho
allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa
età e ti ho dato il nutrimento. Ti scongiuro, figlio, contempla
il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio
li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l’origine
del genere umano. Non temere questo carnefice ma,
mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché
io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della
misericordia».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 17, 1-3. 5-7. 19-20
Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.
Nel mio affanno invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.
Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.
SECONDA LETTURA
Nel cielo apparve il grande segno
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
12, 1-3. 7-12. 17
Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita
di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una
corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il
travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago
rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diadèmi.
Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli
combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme
con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto
per essi in cielo.
Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il
diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato
sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l’accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell’Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.
Esultate, dunque o cieli,
e voi che abitate in essi».
Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far
guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli
che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso
della testimonianza di Gesù.
Parola di Dio.
SEQUENZA FACOLTATIVA
[Addolorata, in pianto
la Madre sta presso la Croce
da cui pende il Figlio.
Immersa in angoscia mortale
geme nell’intimo del cuore
trafitto da spada.
Quanto grande è il dolore
della benedetta fra le donne,
Madre dell’Unigenito!
Piange la Madre pietosa
contemplando le piaghe
del divino suo Figlio.
Chi può trattenersi dal pianto
davanti alla Madre di Cristo
in tanto tormento?
Chi può non provare dolore
davanti alla Madre
che porta la morte del Figlio?
Per i peccati del popolo suo
ella vede Gesù nei tormenti
del duro supplizio.
Per noi ella vede morire
il dolce suo Figlio,
solo, nell’ultima ora.
O Madre, sorgente di amore,
fa’ ch’io viva il tuo martirio,
fa’ ch’io pianga le tue lacrime.
Fa’ che arda il mio cuore
nell’amare il Cristo-Dio,
per essergli gradito.
Ti prego, Madre santa:
siano impresse nel mio cuore
le piaghe del tuo Figlio.
Uniscimi al tuo dolore
per il Figlio tuo divino
che per me ha voluto patire.
Con te lascia ch’io pianga
il Cristo crocifisso
finché avrò vita.
Restarti sempre vicino
piangendo sotto la croce:
questo desidero.
O Vergine, santa tra le vergini,
non respingere la mia preghiera,
e accogli il mio pianto di figlio.
Fammi portare la morte di Cristo,
partecipare ai suoi patimenti,
adorare le sue piaghe sante.
Ferisci il mio cuore con le sue ferite,
stringimi alla sua croce,
inebriami del suo sangue.
Nel suo ritorno glorioso
rimani, o Madre, al mio fianco,
salvami dall’eterno abbandono.
O Cristo, nell’ora del mio passaggio
fa’ che, per mano a tua Madre,
io giunga alla meta gloriosa.
Quando la morte dissolve il mio corpo
aprimi, Signore, le porte del cielo,
accoglimi nel tuo regno di gloria. Amen.
CANTO AL VANGELO
Cfr Gv 19, 25
Alleluia, alleluia.
Stava presso la croce di Gesù
Maria, sua madre,
indissolubilmente congiunta all’opera redentrice del Figlio.
Alleluia.
VANGELO
Presso la croce di Gesù c’era Maria, sua madre.
Dal vangelo secondo Giovanni
19, 25-27
In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la
sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo
che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel
momento il discepolo la prese nella sua casa.
Parola del Signore.
Dove si celebra la solennità si dice il Credo.
SULLE OFFERTE
Accetta, Padre santo,
le preghiere e i doni del tuo popolo:
per l’intercessione della Madre dei dolori,
che ai piedi della Croce aderì pienamente
al sacrificio della nuova alleanza,
donaci di divenire oblazione a te gradita
nella gioiosa offerta di noi stessi.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
La funzione di Maria Addolorata “Donna della nuova alleanza”.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È veramente giusto renderti grazie,
è bello inneggiare e lodare il tuo munifico amore,
Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
In lui, con provvida decisione,
ci hai donato l’autore della salvezza,
e a lui, presso la Croce,
la Vergine Maria, Madre tenerissima,
si è indissolubilmente congiunta.
Guardando al sangue del nostro Salvatore
l’hai preservata dal peccato
e l’hai donata al genere umano
quale donna nuova, modello di nuova creatura,
consacrata alla missione redentrice di Cristo.
Esaltata sopra tutti gli angeli e i santi,
la Vergine beata intercede presso il Figlio per noi,
che gemiamo nel peccato e nel dolore,
ma, sospinti dallo Spirito Santo,
pellegriniamo verso la patria del cielo,
dove piena è la gioia, duratura la bellezza,
eterna la beatitudine.
E noi, insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo a una sola voce l’inno della tua lode.
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Sei beata, Vergine Madre:
tuo Figlio, Cristo Gesù,
Agnello senza macchia,
ha preparato alla Chiesa, sua sposa,
il pane e il vino nuovo del convito nuziale.
DOPO LA COMUNIONE
Signore nostro Dio,
che ci hai saziato alla mensa
del corpo e sangue del tuo Cristo
nel ricordo di Maria Addolorata,
Donna della nuova alleanza,
fa’ che, per la sua materna intercessione,
esprimiamo nella vita
la passione e l’amore del Figlio
che abbiamo celebrato nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.