“In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Questa prima domenica di Quaresima il Vangelo di Marco ci propone l’esperienza di Gesù nel deserto. Deserto e regno, sterilità e fioritura, morte e vita: i versetti che dipingono i paesaggi del cuore di ogni persona. Gesù inizia dal deserto: dalla sete, dalla solitudine, delle interminabili notti del cuore. Sceglie di entrare da subito nel paesaggio della nostra fatica di vivere. Ci sta quaranta giorni, un tempo lungo. Si fa umanità. Resiste, e dai sassi emerge la vita. Il regno di Dio è simile a un deserto che germoglia la vita, un rimettere al mondo persone disgregate e ferite. Una forza nuova, trasformativa, risanante, ecco la buona notizia: Dio è vicino convertitevi e credete nel Vangelo. Credete nell'amore. All'inizio di Quaresima, queste parole sono una promessa. Perché ciò che converte il cuore dell'uomo è sempre una promessa di più gioia.
La passione che anima la vita di Gesù è il progetto di amore che il Padre ha per l’umanità: la sua salvezza; è questa convinzione profonda che lo spinge ad incontrare ogni persona, «a scegliere la fraternità» (EG 91).
L’“uscita” della missione che Papa Francesco raccomanda, ha la sua radice nella « fraternità mistica», dove la relazione personale con Dio ci impegna nello stesso tempo con gli altri (EG 92), senza rinchiuderci in uno spiritualismo individualistico. «Per condividere la vita con la gente e donarci generosamente - dice il Santo Padre - abbiamo bisogno di riconoscere che ogni persona è degna della nostra dedizione. Non per il suo aspetto fisico, per le sue capacità, per la sua mentalità o per le soddisfazioni che ci può offrire, ma perché è opera di Dio, sua creatura». (EG 274).
Per noi Adoratrici del Sangue di Cristo, questa esperienza ha un forte valore carismatico: Gesù ha donato il Suo Sangue Prezioso per ogni persona, ognuno vale tutto il Suo Amore effuso sulla Croce. Oltre qualsiasi apparenza, c’è una sacralità che merita tutta la nostra dedizione, la nostra comprensione e accoglienza, la nostra intima ospitalità. «Perciò, se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita» (EG 274).
Nel silenzio del cuore, mi lascio interrogare dalla Parola:
Come riconosco la sacralità dell'’altro/a? Avverto la presenza del Regno di Dio nella persona che vive accanto a me?
Lo Spirito che sospinse Gesù nel deserto ci conceda di accogliere l’invito ad un’autentica trasformazione del cuore.
Lunedì, 22 Febbraio 2021 10:05
I settimana - Fraternità: passione per la vita di tutti - «Il regno di Dio è vicino» (Mc 1,14)
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