Siamo rapiti in questa domenica dalla Trasfigurazione di Gesù, che con la sua luce mette speranza e gioia nel cuore. Una pagina luminosa: Gesù è il sole della nostra vita, e la nostra esistenza si muove sotto lo sguardo luminoso di Dio. Sul monte, Gesù si trasfigura. - «Le sue vesti divennero splendenti, bianchissime» Il monte la dimora di Dio, luogo che offre la possibilità di uno sguardo nuovo sul mondo, colto da una nuova angolatura, osservato dall'alto, da un punto di vista inedito, il punto di vista di Dio.
La nostra comprensione e la nostra intelligenza non sempre ci bastano, le cose attorno a noi non sono sempre chiare. Come Pietro anche noi siamo cercatori di luce, di senso e di significato. E la fede che cerchiamo è «visione nuova delle cose», «vedere il mondo in un’altra luce».
Pietro ci apre la strada con la sua esclamazione straordinaria: maestro che bello qui! Vorremmo anche noi la bellezza del credere. Vorremmo anche noi una fede così concreta che rende bella la vita!
La fede viva si alimenta di stupore, di innamoramento, di incanto e la forza del cuore di Pietro è la scoperta della bellezza di Gesù, da lì viene la spinta ad agire una passione, un’attrazione del cuore, per un Volto bello che ha sedotto. Venne dal cielo una nube, e dalla nube una voce: ascoltate lui. Gesù è la Voce da ascoltare, da seguire, da lasciarsi raggiungere e trasformare: ascoltatelo, dare tempo e cuore alla Parola, fino a che diventi carne e vita.
Per Papa Francesco, «essere cristiani non è aderire a una dottrina, ma è un incontro e si diventa tali perché si riconosce di essere stati amati e incontrati, perché ci si scopre perdonati e invitati ad agire nello stesso modo in cui Dio ha agito con noi» (1 aprile 2019). Vogliamo incoraggiarci a cercare nella cultura del dialogo, la via dell’incontro perché da tutti «si può imparare qualcosa, nessuno è inutile, nessuno è superfluo» (Ft 215). Attraverso il dialogo e soprattutto l’ascolto impariamo ad integrare le differenze, ad illuminare vicendevolmente le esperienze, a favorire quell’evangelizzazione reciproca che porta ampio respiro alla vita. «Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo “dialogare”» (Ft 198). Attraverso il dialogo suscitiamo la fiducia nella vita, che, nonostante le ferite, mantiene la sua promessa di riuscita, di salvezza e di bontà che è contenuta già in ogni nascita.
Sentiamoci chiamate a trasformare ogni dialogo in un possibile momento di grazia, «correndo il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, con il suo dolore e le sue richieste» (EG 88). La gratuità motivi il nostro cuore alla disponibilità interiore alla relazione, senza disattenzioni, senza frette, senza difese di fronte alle persone, e senza criteri di selettività, per portare vita, luce e speranza.
- Quali passi posso fare per dialogare con fiducia e favorire l’incontro con l’altro/a?