dove ogni cosa amara diventa dolce e ogni peso leggero».
Santa Caterina da Siena
Prot. n. 122/2021
Oggetto: Solennità del Preziosissimo Sangue di Gesù – Festa Titolare dell’Istituto
A te che ti lasci attirare dalla Croce vermiglia di Cristo e decidi di percorrere i sentieri dell’amore tracciati dal Suo Sangue versato, pace e gioia nel Signore!
In questo giorno in cui ricordiamo la festa titolare della Congregazione che ci unisce e ci rende fratelli e sorelle, celebriamo l’Amore di Dio riversato nei nostri cuori attraverso il dono del Sangue Preziosissimo di Gesù, prezzo della nostra salvezza: mistero da accogliere per una esistenza profondamente trasformata.
Insieme, come famiglia del Sangue di Cristo, crediamo che questa Sorgente di vita alimenti il nostro cammino e sostenga i nostri passi, confermandoci che, attraverso ogni situazione che viviamo, favorevole e sfavorevole, gioiosa e triste, Dio, nel Fuoco dell’Amore riveli la dolce verità del compimento che siamo chiamati a raggiungere.
Mentre stiamo cercando di arginare questa pandemia che, insieme alla fragilità globale, ha evidenziato marcatamente le differenze sociali, la poca fratellanza,
le priorità sbagliate che hanno ferito il nostro mondo, i sistemi e le strutture facendo emergere tante forme di indifferenza e di disuguaglianza, la spiritualità del Sangue di Cristo è una risposta al cuore umano in costante ricerca di un significato profondo e redentivo perché getta una luce nuova su tutto questo che stiamo vivendo.
L’Enciclica Fratelli Tutti, inoltre, ci ha permesso non solo di focalizzare meglio queste divisioni e discrepanze, ma anche di sentire tanta familiarità con un linguaggio che ci richiama l’incarnazione del Verbo di Dio, la sua vicinanza verso tutti, la sua prossimità che dona la vita e la dignità espressa dal Sangue di Gesù a cui noi siamo particolarmente legati.
Crediamo fermamente che il tempo che stiamo vivendo sia realmente un tempo propizio, spiritualmente molto ricco, potentemente umanizzante se assumiamo, nel dinamismo del Sangue di Cristo, tre piccoli passi concreti:
- “Bere alla fonte del Vangelo da cui sgorgano la dignità umana e la fraternità” (Ft 277)
Il Vangelo, al quale siamo chiamati ad abbeverarci, ha caratteri vermigli, ha una parola forte: il Sangue di Cristo. Essa ci coinvolge intimamente incoraggiandoci a seguire la “via nuova e vivente” che Gesù ha tracciato nel dono incondizionato e totalizzante di se stesso. Abbeverandoci a questa Sorgente di Vita ritroviamo il valore e la dignità profonda che ci rende appartenenti alla stessa grande famiglia umana.
l Sangue dell’Alleanza, versato per tutti, nel dono estremo e perenne di Gesù, è Sangue della fratellanza universale, della sororità che ci rende famiglia. É segno di vita, di interiorità, di legami profondi che intrecciano l’esistenza di ognuno di noi e che ci rende corresponsabili gli uni degli altri in una comunione che trascende i limiti dello spazio e del tempo.
- In che modo la forza del Sangue di Cristo mi spinge a vivere la fraternità/sororità universale per guardare al futuro con speranza?
- “Rendersi conto di quanto vale un essere umano” (Ft 106)
Bere al calice del Sangue di Cristo è recuperare ogni giorno la dignità profonda di persone amate ed essere pronte a riconoscere il valore di ogni essere umano indipendentemente dalle circostanze. L’Amore totalizzante di Gesù, di cui il Suo Sangue è segno, misura e pegno (MdM), è un richiamo forte ad accogliere ogni essere umano con rispetto. È esercizio quotidiano di accoglienza del limite, della propria e altrui fragilità come spazio sacro di trasformazione umile e profonda della propria umanità. Accettare la vulnerabilità è un’opportunità per prendere in mano la propria vita e trasformare la sofferenza in tesoro, in offerta.
Gesù è il Dio vulnerabile, ferito che si è offerto in sacrificio per dare un significato nuovo al limite umano. Il Suo Sangue ci spinge a promuovere una cultura della vita, che continuamente affermi la dignità di ogni persona, in particolare in difesa dei più vulnerabili. E’ questo il cammino che ci permette di irradiare amore, che apre alla riconciliazione, che ci rende sangue vivo versato per la sete di tutti.
- Come riconosco e difendo il valore della vita nella realtà che vivo?
- “Essere solidali e avere cura della vita” (Ft 115)
Contemplare il Sangue di Cristo significa lasciarsi trasformare dal Signore crocifisso acquisendo progressivamente i sentimenti e gli stessi atteggiamenti nel farsi servo dell’umanità.
Per chi ha sete di giustizia, di pace e di speranza, per chi soffre, per chi ha paura, per chi è stanco, Gesù si offre come via, verità e vita. Egli si fa prossimo a tutti, condividendo il cammino, fino alla morte. A chi sa cogliere il tutto nei frammenti della vita, quel mistero di amore si rivela ancora oggi presente in ogni cosa.
Tutti siamo interpellati a riconoscere nel gesto di Cristo che dona il suo sangue la profonda solidarietà di Dio verso l’umanità e accogliere la chiamata a comprometterci per la salvezza del caro prossimo.
Rendere udibile il grido del sangue che si eleva dalla terra è scegliere la solidarietà come risposta concreta di prossimità e di vicinanza. Da qui nascono le ferite dell’amore: tanti gesti di cura, di tenerezza e di compassione, scelte profetiche e coraggiose di tante sorelle e fratelli, uomini e donne di buona volontà, pronti a lasciarsi ferire, a pagare il prezzo dell’amore. Quando una persona ama, è pronta ad essere ferita… fino al sangue.
- Quali sono le ferite dell’amore che sono stata disposta/o a pagare in questo tempo?
Desideriamo essere nella Chiesa fratelli e sorelle illuminati dalla Parola e rivestiti della forza del Sangue, per collaborare con Cristo alla trasformazione del mondo. Ispirati e sostenuti dall’esempio di Santa Maria De Mattias e di San Gaspare vogliamo, anche noi, testimoniare e vivere l’amore, la tenerezza e la compassione rinnovata che il Sangue di Cristo genera.
Auguri di vero cuore! Il Sangue di Cristo ci ricopra e, in questo Fiume di vita, possa ciascuno di noi ritrovare pienamente l’ardore della sua chiamata e della sua missione nella Chiesa e nel mondo.
Nel Sangue dell’Agnello,
Vi salutiamo con amore.
Roma, 15 giugno 2021
Suor Nadia Coppa, ASC
Superiora Generale
e sorelle dell' Amministrazione Generale